Mozart – Quintetto per clarinetto e archi K. 581 “Stadler”

Mozart – Quintetto in la magg. per clarinetto e archi K. 581 “Stadler”

Dedicato a Anton Stadler, celebre clarinettista del tempo nonché grande amico di Mozart, il quintetto occupa un posto di rilievo nella letteratura cameristica, sia per la straordinaria bellezza, sia per la sua originalità: per la prima volta il clarinetto è affiancato ad un quartetto d’archi.
Eseguita al Burgtheater di Vienna il  22 dicembre 1789, la composizione è destinata ad un gruppo di virtuosi, perfettamente affiatati, in grado di restituire la ricchezza espressiva e le diverse sfumature stilistiche nei fraseggi e nei passaggi virtuosistici.
La voce del clarinetto, morbida, agile e melodiosa, crea con gli archi un’atmosfera dal carattere distensivo che si avverte già dal primo tema dell’Allegro iniziale; segue un secondo tema più nostalgico e meditativo sottolineato dal pizzicato del violoncello e dagli arpeggi ascendenti e discendenti del clarinetto.
Il Larghetto è un momento di grande poesia affidato al canto elegiaco del clarinetto sostenuto dagli archi in sordina; il primo violino annuncia un nuovo tema, poi articolato in un clima di beata contemplazione.
Il Minuetto, interrotto dal trio riservato ai soli archi, ha un carattere vagamente campagnolo, popolaresco.
L’Allegretto finale è formato da un tema in tempo di marcia, seguito da cinque variazioni. Vivaci passaggi e giochi timbrici tra gli archi e il clarinetto; la quinta variazione, costituita da un adagio teneramente arabescato, mette in risalto, ancora una volta, lo spirito affettuoso e sereno dell’opera.

John Kruse, clarinetto – Ernst Kovacic e Niels Christian Øllgaard, violini – Steven Dann, viola – Anssi Karttunen, violoncello
(Allegro – Larghetto – Minuetto e trio – Allegretto con variazioni)

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