Sergej Rachmaninov: Trio elegiaco n. 2 in re min. per pianoforte, violino e violoncello, op. 9 “Alla memoria di un grande artista”
Composto nel 1893, quando Rachmaninov aveva vent’anni, revisionato nel 1907 e ancora nel 1917, il Trio n. 2 in re minore per pianoforte, violino e violoncello è dedicato a Pëtr Il’ič Čajkovskij, al quale era legato da profonda amicizia.
Quest’opera piena di fervore, di slancio romantico, mostra, soprattutto nell’episodio centrale ricco di variazioni, l’originalità e l’abilità del compositore. Il giovane Rachmaninov, profondamente colpito dalla morte dell’anziano musicista, rende omaggio a Ciajkovskij già con la scelta del titolo “Trio elegiaco”, riferendosi al trio composto nel 1882 per la morte di Nikolai Rubinstein il cui primo movimento era intitolato “Pezzo elegiaco”. Rachmaninov esprime i suoi stati d’animo giocando sulla specifica personalità di ciascuno dei tre strumenti; la malinconia, la tristezza, trovano accento nella tonalità minore, poi, nel movimento finale, il carattere struggente della composizione è segnato dal ruolo drammatico e potente assunto dal pianoforte.
I movimento – Moderato, Allegro vivace
Movimento complesso che inizia con un lamento del pianoforte a cui si
aggregano gli archi; atmosfera grave e solenne che ricorda i canti
ortodossi. Con un passaggio fortissimo emerge il pianoforte seguito,
poi, dal canto del violoncello. Una linea melodica discendente si
propone come tema successivo, più espressivo e più energico; modulazioni
dal modo maggiore al minore creano dei contrasti tumultuosi prima di
ritornare in tempo moderato al lamento dell’introduzione.
II movimento – Quasi variazione, Andante
Come nel trio di Ciajkovskij, anche questo movimento è in forma di
variazioni; il tema, esposto dal pianoforte è tratto dalla fantasia
sinfonica “La roccia” dello stesso Rachmaninov, seguono otto variazioni.
La prima vede protagonisti gli archi con l’appoggio ritmico del
pianoforte. Il successivo Lento è una cadenza per pianoforte solo; dopo
un Allegro scherzando, segue un Moderato che ripropone il lamento del
primo movimento. Il violoncello propone un’elegiaca melodia sostenuta
dal tremolo del violino e dagli accordi del pianoforte. La sesta
variazione è affidata al solo pianoforte, a seguire, poi, un Andante e
un Moderato in cui il pianoforte è affiancato dagli altri due strumenti.
Il movimento termina in forma di canone.
III movimento – Allegro risoluto, Moderato
Molto più breve dei due precedenti, il terzo e ultimo movimento è
incisivo ed energico. Rachmaninov attinge al materiale melodico del
Moderato iniziale e lo presenta in modo ciclico con fulminei accordi che
introducono numerosi cambiamenti di tempo; una maestosa cadenza del
pianoforte prepara il ritorno del lamento iniziale.
Dmitri Makhtin, violino
Alexander Kyazev, violoncello
Andrei Korobeinikov, pianoforte
I. Moderato
II. Quasi variazione: Andante (20:30)
III. Finale: Allegro risoluto (42:52)