Haydn – Sonata per pianoforte in mi bem. magg. n. 52 Hob. XVI:52
Indicata a volte con il numero 62, in base alla numerazione di Christa Landon, la Sonata in mi bemolle maggiore è l’ultima e la più significativa delle circa cinquanta sonate per pianoforte composte da Franz Joseph Haydn e a lui sopravvissute. Parte delle sonate infatti è andata perduta perché, essendo principalmente destinate ai numerosi suoi studenti, Haydn ha consegnato a costoro i manoscritti senza eseguirne copia. Sono invece dedicate alla famosa pianista Therese Jansen Bartolozzi, allieva di Muzio Clementi, le ultime tre sonate, in do maggiore, re maggiore e mi bemolle maggiore, catalogo Hoboken XVI:50-52; composte durante il suo secondo soggiorno londinese, tra il 1794 e il 1795, le tre sonate attestano la bravura della Jansen e, nel contempo, rendono testimonianza delle maggiori capacità sonore del pianoforte inglese rispetto ai suoi omologhi tedesco e austriaco.
La sonata in mi bemolle maggiore, di ampia e vigorosa concezione, si articola in tre movimenti: Allegro moderato – Adagio – Presto.
Il motivo fortemente espansivo dell’Allegro moderato denota la predilezione di Haydn per il movimento monotematico; le diverse idee presenti nell’esposizione derivano tutte dal materiale delle prime otto battute. Un nuovo tema di contrasto appare alla fine dell’esposizione e costituisce la base per un lungo sviluppo.
La seconda sezione, un Adagio molto espressivo, presenta un tema elegiaco semplice e delicato; il ritmo puntato mantiene la relazione tra questo e il primo movimento.
Il Presto finale, brillante movimento veloce in forma-sonata, sostituisce il tradizionale rondò; è un pezzo molto amato per i suoi virtuosismi.
Andras Schiff, pianoforte
L’ha ribloggato su Musicandosite.
sono tornata ad ascoltare e rileggere..
Entrambi piaceri…