Vivaldi – Motezuma

Antonio Vivaldi – Motezuma (opera in tre atti su libretto di Girolamo Alvise Giusti)

Motezuma, rappresentata al Teatro Sant’Angelo di Venezia il 14 novembre 1733, è un’opera atipica; per la prima volta nella storia della musica, in scena non si cantano faccende amorose o altri temi tradizionali, ma si rappresenta un particolare momento politico, il contrapporsi di due culture diverse. Il libretto di Giusti, infatti, racconta le ultime ore di Motezuma, imperatore del Messico, prigioniero del conquistatore spagnolo Hernán Cortés, qui denominato Fernando.

I° atto
La moglie Mitrena e la figlia Teutile consigliano il suicidio a Motezuma che, però, viene incarcerato dagli spagnoli. Teutile ama segretamente Ramiro, fratello di Ferdinando.
II° atto
La vittoria arride agli spagnoli, ma Fernando si trova in una torre, assediata dal generale Asprano, comandante dei Messicani; costoro dall’oracolo apprendono che uno spagnolo dovrà essere sacrificato e che Teutile proteggerà il regno.
III° atto
Fernando viene salvato da Ramiro che poi mette al sicuro l’amata Teutile. Dopo alcuni intrighi, il conquistatore spagnolo fissa le nozze del fratello con la principessa, dando così significato a quanto predetto dall’oracolo.

Il manoscritto dell’opera, già considerato disperso quando Vivaldi era ancora in vita, viene scoperto, per l’intero secondo atto e le arie principali del primo e del terzo, nel 2002 nell’archivio della biblioteca musicale della Sing-Akademie di Berlino. In questi ultimi anni si è proceduto ad alcune registrazioni discografiche e, nel 2007, prima volta in tempi moderni, l’opera è stata rappresentata al Teatro San Carlo di Lisbona. Per ottenere l’opera completa, le parti ritrovate sono state integrate, tenuto conto che la pratica dell’autoimprestito era abbastanza comune già ai tempi di Vivaldi, con una specie di “pastiche”, curata dal musicolo Alessandro Ciccolini.

Ouverture

In mezzo alla procella

L’aquila generosa

Là sull’eterna sponda

Finale

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