Aram Kachaturian: Sinfonia n. 2

Aram Kachaturian: Sinfonia n. 2 in mi minore Op. 56 “La Campana”

La Sinfonia n. 2 in mi minore è una delle composizioni più conosciute del compositore armeno. Scritta nel 1943, è stata rimaneggiata più volte nel corso degli anni e nell’ultima revisione Kachaturian ha invertito l’ordine dei due movimenti interni; per questo motivo esistono registrazioni discografiche con una diversa sequenza dei movimenti. Il titolo “La Campana” è stato attribuito dal musicologo Georgi Khubov.
Composta nel ritiro dell’Unione dei Compositori a Ivanovo, durante i tragici eventi dell’invasione nazista, la sinfonia esprime i diversi momenti vissuti dal popolo sovietico, passando dall’amarezza per l’invasione alla gioia per la vittoria finale; Kachaturian descrive il brano come “un requiem di ira, un requiem di protesta contro la guerra e la violenza“.
La prima esecuzione mondiale ha luogo il 30 dicembre 1943, al Conservatorio di Mosca sotto la direzione di Boris Khaykin; il 13 aprile 1945 la sinfonia viene presentata alla Carnegie Hall di New York, in un concerto speciale diretto da Leonard Bernstein i cui proventi sono devoluti agli orfani di guerra di Stalingrado.

I movimento: Andante maestoso
La sinfonia inizia con un motivo accompagnato dal suono delle campane che annunciano la catastrofe. La sezione degli archi sviluppa un tema melodico a contrasto dell’energico motivo iniziale. Passaggi altamente drammatici, la musica diventa un triste lamento,  a tratti interrotto da espressioni violente; il movimento si chiude in una prolungata e graduale dissolvenza.

II movimento: Allegro risoluto
Il secondo movimento, meno fosco rispetto agli altri, propone una vivace danza popolare eseguita dalle diverse sezioni dell’orchestra; questa figura ritmica è inframmezzata da un breve episodio nel quale i violoncelli eseguono un motivo più pacato.

III movimento: Andante sostenuto
È la parte più tragica dell’intera sinfonia, l’andamento di marcia funebre riflette le immense sofferenze del popolo sovietico. La melodia si basa sulla canzone popolare armena “Vorskan akhper“, che interpreta il dolore di una madre per la morte eroica del figlio. Dopo lo sviluppo di questo tema, ecco l’inno del Dies Irae, motivo universale di morte e lutto. Il movimento si conclude con una flebile nota di speranza.

IV movimento: Andante mosso – Allegro sostenuto
Rutilante, turbolento, inizia con alcune note di chiamata alle armi. Motivi ritmici sostenuti da ottoni e percussioni conducono al tema glorioso della vittoria. Nella parte finale le campane ricordano che occorre restare vigili nonostante il trionfo.

Royal Scottish National Orchestra, dir. Neeme Järvi
1. Andante maestoso
2. Allegro risoluto (16:08)
3. Andante sostenuto (25:40)
4. Andante mosso – Allegro sostenuto (38:20)

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