Ralph Vaughan Williams – “A Pastoral Symphony”

Ralph Vaughan Williams – “A Pastoral Symphony” (Sinfonia n. 3)

Il titolo di questa sinfonia sembra voler evocare un paesaggio agreste con pecore vaganti tra prati e fiori, tuttavia la composizione non trova ispirazione nella campagna dell’Oxfordshire ma, come indicato da Ralph Vaughan Williams, è “musica del tempo di guerra”. La sinfonia viene concepita, infatti, durante la prima guerra mondiale, quando il quarantenne compositore operava in Francia come barelliere volontario del Royal Army Medical Corps.

Ralph Vaughan Williams, in una missiva indirizzata a Ursula Wood, che poi sarebbe diventata la sua seconda moglie, scriveva: “È davvero musica da tempo di guerra, gran parte di essa è stata incubata quando salivo notte dopo notte con il carro dell’ambulanza a Écoivres e andavamo su per una ripida collina e al tramonto c’era un meraviglioso paesaggio simile a quello di Corot…”.
La sinfonia è un’opera contemplativa, quasi un memoriale per la tranquilla campagna francese sconvolta dagli eventi bellici; la musica si snoda a ritmo lento ma non è pacifica, armonie modali e melodie pentatoniche richiamano alle conseguenze della guerra e non a un paesaggio bucolico.

Completata nel 1921 ed eseguita a Londra il 26 gennaio 1922 sotto la direzione di Adrian Boult, la Sinfonia Pastorale si articola nei seguenti quattro movimenti: Molto moderato, Lento moderato, Moderato pesante, Lento.

Il primo movimento si apre con una serie di accordi cullanti dei legni sui quali il violino intona un tema a carattere popolare; altri solisti si uniscono in contrappunto. Tutto il movimento è pervaso da profonda tristezza.

L’inizio del secondo movimento è caratterizzato da dissonanze; intervento del corno solista, poi oboe e archi intonano un altro motivo triste. Nella sezione centrale emerge un suono di tromba naturale sul ronzio degli archi; qui Vaughan Williams riprende la cadenza che aveva sentito suonare da un trombettiere in trincea. Nella parte finale i temi del corno e della tromba si intrecciano con il clarinetto.

Il terzo movimento è abbastanza tranquillo; un motivo di danza popolare proposto dagli archi bassi viene ripreso da corni e tromboni. Dopo una sezione leggermente più veloce, con la tromba protagonista, seguono tumultuosi contrappunti che poi svaniscono in un morbido accordo della celesta.

Nel movimento conclusivo la voce di un soprano, sostenuta da tenui colpi di timpano, intona una melodia dolente senza parole su scala pentatonica. Emerge, e si sviluppa con un’orchestrazione più ricca, un tema affettuoso, consolatorio. Frammenti del tema del soprano sono contrastati dall’unisono dei violini; ritorna il tema consolatorio sugli archi, poi la sinfonia si chiude con il lontano vocalizzo del soprano.

London Philharmonic Orchestra, Bernard Haitink
I. Molto moderato
II. Lento moderato [10:19]
III. Moderato pesante [19:44]
IV. Lento [27:11]

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