Jean-Philippe Rameau – Suite da “Les Boréades”

Jean-Philippe Rameau: Suite da “Les Boréades”, tragédie-lyrique in cinque atti

Nel 1763 l’attività musicale di Jean-Philippe Rameau sta per concludersi; all’età di 80 anni completa la sua ultima opera, “Les Boréades”, una tragedia lirica in cinque atti che sarebbe stata rappresentata nel castello di Choisy durante le “Fêtes Royales” indette per celebrare la fine della Guerra dei Sette Anni. Il lavoro, tuttavia, viene accantonato subito dopo le prime prove a Versailles dell’aprile 1763; giocano a suo sfavore il libretto, opera di Louis de Cahusac, ritenuto eversivo, l’ostilità di Madame de Pompadour e la successiva morte di Rameau. Soltanto due secoli più tardi, nel 1964, in occasione del bicentenario della morte del compositore, “Les Boréades” riemerge dall’oblio dove era stato relegato; in quell’anno la Radio francese ne propone una versione ridotta, poi, il 21 luglio 1982, al Festival di Aix-en-Provence, viene eseguita sotto la direzione di John Eliot Gardiner la prima rappresentazione scenica.

L’opera francese del periodo barocco non proponeva nulla che avesse attinenza alla vita reale; i temi, i personaggi prendevano spunto dalla mitologia classica, storie che si prestavano alla creazione di effetti scenici appariscenti e che, in ogni caso, non avrebbero destato malumori presso l’Ancien Régime, anzi, l’opera spesso era introdotta da un ampio prologo dove si lodava il re e il suo operato.
Il tema mitologico de “Les Boréades” di Rameau è offerto dalla regina di Bactriana, Alphise, dal dio dei venti, Borea, e dal dio Apollo. La regina Alphise ama, riamata, lo sconosciuto Abaris; è comunque obbligata a scegliere come sposo uno dei due discendenti del dio Borea, i principi Calisis e Borilée. Disobbedisce, sostenuta dal popolo; il suo rifiuto suscita l’ira della divinità e dei due pretendenti e viene fatta prigioniera nel regno di Borea. Alphise resiste finché non viene liberata da Abaris, armato della freccia d’oro donatagli dal dio Amore. Apollo, infine, dichiara che Abaris è suo figlio, generato da una ninfa della casata di Borea, quindi, sposandolo, la regina Alphise può restare fedele alla tradizione.

Le musiche di danza sono piacevoli da ascoltare anche fuori dal contesto dell’opera; Rameau, peraltro, riserva un ampio spazio all’evocazione del vento (Borea!). Nell’Ouverture si avvertono richiami di corno che indicano uno scenario di caccia; nella “Gavotta per le Ore e i Zefiri”, gli svolazzi dell’ottavino dominano sulla leggera trama orchestrale.

hr-Sinfonieorchester, Riccardo Minasi
Ouverture. Vif – Menuet – Allegro (00:28)
Entrée de Polymnie, des Muses, Zéphirs, Saisons, Heures et Arts (06:23)
Entrée des Peuples bactriens (de la suite de Borilée et Calisis) (11:56)
Contredanse (pour la suite de Borilée et Calisis) (15:41)
Suite des vents (18:16)
Première gavotte pour les Heures et les Zéphirs – Deuxième gavotte – Première gavotte (21:47)
Premier menuet (pour les suites de l’Amour et du Plaisir) – Deuxième menuet (24:14)
Première contredanse (pour les suites de l’Amour et du Plaisir) – Deuxième contredanse – Première contredanse (28:34)

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